ARTE INFORMALE

dal web (....) "Nella pittura divenuta “informale” senza figure riconoscibili, senza prospettiva né geometria, s’individuano almeno tre correnti che accomunano i principali protagonisti: l’Informale gestuale, segnico e materico. La prima, una pittura d’azione per cui l’opera corrisponde all’atto stesso di dipingere e va oltre il dipinto eseguito, dove il colore è dato alla tela con gesti istintivi, non canonici e con l’artista in movimento rispetto al supporto; in tutte le sue declinazioni, si basa in gran parte sull’astrazione dei gesti che spesso contenevano storie personali e intenzioni diverse. Dalle esplorazioni esistenziali degli espressionisti astratti americani ai “combattimenti” di Georges Mathieu o ai disegni di Asger Jorn, comunque la pittura gestuale ha permesso agli artisti di abbracciare la spontaneità. Il gruppo gestuale ha come protagonista americano Jackson Pollock e la sua tecnica del “dripping”, cioè lo sgocciolamento del colore su tele di grandi dimensioni, stese sotto di lui che era, come altri, a lavoro in piedi. In Europa un artista di primo piano fu Wols, il principale pioniere del Tachisme, da tache che significa macchia, la cui pittura era basata sulla stesura del colore a chiazze, impiegando il pigmento direttamente dal tubo. Wols aveva creato il proprio linguaggio pittorico utilizzando la pittura in modi innovativi e non tradizionali, “sottili velature di colore, impasti simili a croste, pigmenti schizzati e versati, rivoli diretti di vernice liquida, margini raschiati, retro graffi e scritte del pennello, persino segni fatti con le bocche circolari dei tubetti di vernice”. Spesso paragonati a Jackson Pollock, i dipinti di Wols erano più piccoli e più controllati dei dipinti a goccia di Pollock. (...) Tra i tanti artisti dell’Informale gestuale anche l’italiano Emilio Vedova, che dipingeva quasi violentemente su vaste superfici assemblate." (....)