La Sindrome di Spock |
Mostra d'arte contemporanea che si terrà dal 16 al 30 Aprile 2014 a San Severo (FG) presso il Contenitore Culturale "Caffè tra le Righe Spazio Off" in Via de Cesare 13.
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Esporranno Maurizio Fusillo (professore di Web Design all'accademia di belle arti di Foggia, già menzione per le arti elettroniche al Premio Nazionale delle arti 2013) e Delia Dellisanti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.
Sono
tanti gli esempi nella letteratura o nella cinematografia di come ci
si sia posti il problema, in alcuni casi quasi al limite della
profezia , se pensiamo ad Asimov o a Kubrick, questo perché sin dai
primordi della tecnologia, l’utopia legata al miglioramento della
vita quotidiana – che in alcuni casi c’è – ha allontanato sempre più
l’individuo da quello che è il suo ruolo nel mondo e da come
all’interno di esso si debba porre. È su queste dinamiche che
Maurizio Fusillo e Delia Dellisanti hanno inteso descrivere e
cercato di far convivere la freddezza dei contenuti computerizzati
con il calore dell’intervento gestuale, “ardente” e umano. Secondo
la loro visione “stereoscopica” e critica del dualismo
uomo/macchina, i due interventi, pur convivendo su uno stesso piano
fisico del supporto, non si conciliano certo con quelle che sono le
prerogative dei due elementi e, anzi, la forzata convivenza, non fa
altro che accentuarne di più il naturale abisso ideologico. Infatti,
nelle loro opere, a prevaricare e ad annichilire il freddo supporto
– in cui a tutti gli effetti è insito il concetto di “calcolo” – è
l’intervento umano, irregolare e anarchico, che interrompe
violentemente la monotonia delle cifre e dei calcoli, declinandoli a
mera memoria inutile, umiliandone la loro razionalità con
l’irrompere del sentimento. Tuttavia, anche l’irrazionalità del
sentimento umano viene intaccata in uno scambio di fluidi
concettuali, dove però salta agli occhi quale dei due elementi ne
uscirà umiliato. Le macchie sono il caos, il supporto la logica, in una guerra dei mondi in cui lo sconfitto avrà vinto, perché artefice di un cortocircuito, a prescindere dalla prospettiva da cui osservare le dinamiche intrinseche che lo rendono necessario o, al contrario, dannoso per i suoi sviluppi oggettivi. È lo Yin e Yang e, probabilmente, l’uno non potrebbe esistere senza l’altro nella nostra contemporaneità. Fusillo e Dellisanti lo dimostrano attraverso il loro linguaggio, fieramente opposto, ma bramoso di convivenza e non potrebbe essere altrimenti. È una diatriba, una fiera discussione con cui i due affrontano l’argomento, insieme, legati da un filo concettuale contrapposto, ma convivente, dove probabilmente si tollerano restando tuttavia sulle loro posizioni, dialogante però, consapevoli che il dialogo è un punto di partenza per un approdo in cui si sente la necessità di un accomodamento pacifico. È utopia, ma anche questa, depurata della sua ingenuità, serve a comprendere il punto oltre il quale non addentrarsi."
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