Giochiamo!

Giochi e giocattoli dal Rinascimento al Barocco

 

Dal 27 ottobre 2016 al 5 febbraio 2017 la Galleria Nazionale della Marche apre le porte a grandi e piccini per un viaggio a ritroso nel tempo con la mostra Giochiamo! Giochi e giocattoli dal Rinascimento al Barocco.

 

Bambini che giocanoOrganizzata dalla Galleria Nazionale di Urbino con la prestigiosa collaborazione del Kunsthistorisches Museum e curata da Valentina Catalucci, la mostra racconta i due importanti periodi storici del Rinascimento e del Barocco attraverso un percorso inconsueto e originale di giochi, giocattoli e passatempi che si diffusero dal Quattrocento al Seicento in tutta Europa.

L’esposizione, realizzat
a da Bottiglia quadrangolare con rappresentazioni di bolle di saponeArthemisia Group, comprende carte da gioco, scacchiere, libri, giocattoli, dipinti ed incisioni provenienti da prestigiose collezioni austriache, tedesche e italiane. Insieme a rappresentazioni di scene di gioco come il quadro con la Partita a scacchi di Giulio Campi di Palazzo Madama a Torino, alcune opere molto rare trasportano il visitatore in un mondo “ludico” che fin dall’inizio sorprende per la sua preziosità: sono per esempio di grande impatto la Scacchiera cinquecentesca con figure di scacchi tuffate nell’oro e nell’argento dello Schloss Ambras di Innsbruck oppure la scatolina intarsiata in avorio contenente giocattoli in miniatura conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna (Kunstkammer), solo per menzionare alcune delle opere più interessanti.

Nel 1500 Montaigne (1533-92) sosteneva che “i giochi dei fanciulli non sono giochi e bisogna giudicarli come le loro azioni più serie”.

Considerato come la prima forma di espressione della creatività, il gioco è stato da sempre argomento di interesse da parte dei più illustri pensatori che ne hanno affermato il ruolo educativo nelle diverse epoche.
Fin dall’antichità i bambini avevano a disposizione numerose opportunità di gioco legate alla vita all’aperto e all’utilizzo di materiali facilmente reperibili in natura. Nel Rinascimento si afferma la convinzione che il gioco non sia soltanto svago ma un impegno serio, con traguardi da raggiungere e uno strumento educativo che permetta al bambino di diventare grande. Nelle case della nobiltà ai giovani erano riservati determinati giochi utili alla costruzione del proprio avvenire: alle ragazze bambole di stoffa e piccoli utensili per la casa, ai ragazzi figurine di legno, di ceramica e di piombo, riproducenti cavalieri e fanti. Giochi di tattica come scacchi, dama e filetto aiutavano a elaborare strategie poi applicabili in campo militare. Nel pieno spirito del Rinascimento, nelle cosiddette “camere delle meraviglie” di palazzi e castelli si ospitavano sempre più spesso giochi realizzati con grande maestria e ingegno, compresi mazzi di carte dipinti a mano o curiosità.

Ritratto di Federico Ubaldo Della Rovere bambinoLa mostra "Giochiamo! Giochi e giocattoli dal Rinascimento al Barocco" racconta attraverso le opere esposte come da sempre per i bambini esista un confine sottile tra realtà e fantasia e come giocando ci si alleni a diventar grandi.
 


Orario di apertura
Da martedì a domenica: dalle 8:30 alle 19:15 con chiusura biglietteria alle ore 18:15
Lunedì: dalle 8:30 alle 14:00 con chiusura biglietteria alle ore 13:00
Giorni di chiusura: 25 dicembre, 1 gennaio

Biglietteria e prenotazioni
T: +39 0722 322625
Mail: ducale@gebart.it

Sito web:
www.gallerianazionalemarche.it

 

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Ultimo aggiornamento:  13-10-22