Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, direttori
artistici delle Gallerie del Credito Valtellinese, hanno accolto il
progetto ideato da Marco Meneguzzo che, dietro al titolo
emblematico di “Arte ribelle. 1968-1978 Artisti e gruppi dal
Sessantotto”, ha inteso analizzare il tentativo di costruire un
linguaggio artistico “politico” e “popolare” insieme.
La mostra
proposta presenta così un gruppo abbastanza ristretto di artisti,
essenzialmente operanti tra Milano e Roma, mettendo a confronto
linguaggi cosiddetti “alti” (pittura da un lato e arte “concettuale”
e comportamentale dall’altro) e “bassi” (l’illustrazione di riviste
e di fanzine, come “Re Nudo” e altre), che in quegli anni hanno
cercato di costruire un vero e proprio linguaggio espressivo al
contempo innovativo e accettato dalle grandi masse , dove il
confronto tra arte e illustrazione, tra arte e ciò che un tempo si
definiva “propaganda”, pur essendo entrambi schierati
ideologicamente dalla stessa parte, costituisce uno dei motivi più
interessanti.
“Se la Francia – affermano i due direttori – ha celebrato la sua
“Figuration Narrative” con una mostra al Centre Pompidou (maggio
2008), ci pare opportuno che Milano – cuore della protesta
studentesca e operaia italiana – faccia altrettanto con gli artisti
e anche coi semplici illustratori, che furono testimoni attivi di
quella stagione, e che costituirono un esempio importante, duraturo
e linguisticamente non secondo a nessuno nell’Europa di
quell’epoca”.
Di qui, appunto, il Progetto “Arte ribelle” che dall’11 ottobre,
proprio a Milano, presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese di
Corso Magenta, approderà in una grande e selezionatissima
retrospettiva sui protagonisti, sul fronte dell’arte di quel momento
storico e sociale. Il curatore ha selezionato per questa rassegna
un’ottantina di opere – alcune di grande dimensione – e una nutrita
serie di documenti illustrati, oltre alle testimonianze
fotografiche, centrate non tanto sugli avvenimenti, ma sul costume
dell’epoca.
Il catalogo che accompagna l’esposizione si pone come strumento
fondamentale per la comprensione dell’arte e dell’immaginario
figurativo del periodo: un approfondito saggio del curatore, una
serie di interviste inedite ai protagonisti, saggi dedicati a
singoli aspetti del periodo, – stilati da Alberto Saibene, Enrico
Morteo, Francesca Caputo, Matteo Guarnaccia, un forte apparato
iconografico farà di questo volume un punto di vista aggiornato
sull’argomento.
Tra i protagonisti della mostra troviamo Vincenzo Agnetti, Franco
Angeli, Fernando De Filippi, Nanni Balestrini, Age, Paolo Baratella,
Gianfranco Baruchello, Fabio Mauri, Mario Ceroli, Emilio Isgrò,
Mario Schifano, Ugo La Pietra, Umberto Mariani, Franco Vaccari,
Gianni Pettena, Gianni Emilio Simonetti, Giangiacomo Spadari, Franco
Mazzucchelli. A questi artisti si affiancano coloro – Matteo
Guarnaccia tra i molti – che in quel periodo, magari anonimamente,
hanno operato nel campo dell’illustrazione, del muralismo e nelle
diverse altre forme di comunicazione visiva, a comporre un affresco
ragionato di uno dei momenti più magmaticamente creativi della
cultura italiana del Novecento.
La grande mostra milanese avrà una corrispondenza a Fano (non in
perfetta sincronia temporale, ma certamente una coincidenza
tematica) alla Galleria Carifano in Palazzo Corbelli, dove
quell’importante progetto nazionale vivrà una declinazione
monografica. Ad essere proposta alla Galleria Carifano è una
originale indagine su Cesare Marraccini, “il profeta sorridente”,
protagonista, nella sua veste di collezionista e amico di molti
artisti, di quell’Italia dell’arte tra gli anni Sessanta e Ottanta
che è oggetto della grande esposizione milanese.
Per la prima volta, 50 opere, il meglio della sua fondamentale
collezione, viene proposto in una mostra. Ad essere “svelate” in
Palazzo Corbelli sono opere di artisti come Paolo Baratella,
Giuseppe Guerreschi, Sergio Sarri, Ercole Pignatelli, Luca Alinari,
Titina Maselli, James McGarrell, Gerard Tisserand, Rod Dudley,
Carlos Mensa, Sergio Fergola, Augusto Perez, Renzo Vespignani,
Valeriano Trubbiani, Antonio Recalcati, Giacomo Spadari, Umberto
Mariani, Guido Biasi, Sergio Vacchi.
A dimostrare come l’Arte Ribelle non sia stato un movimento
circoscritto alle grandi città ma abbia affascinato anche la
provincia, naturalmente la più vivace e curiosa.
ARTE RIBELLE /
1968-1978 Artisti e gruppi dal Sessantotto
Sedi
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Corso Magenta n. 59 – Milano
Durata
12 ottobre – 9 dicembre 2017
Vernice per la stampa
mercoledì 11 ottobre dalle ore 12.00 alle ore 13.00
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Inaugurazione
mercoledì 11 ottobre ore 18.30
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Orari e ingressi
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
da martedì a venerdì 13.30-19.30
sabato 15.00-19.00
chiuso domenica e lunedì, 1 novembre e 8 dicembre
INGRESSO LIBERO
Informazioni al pubblico
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
galleriearte@creval.it – www.creval.it
Ufficio Stampa
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
tel. +39 049.663.499
info@studioesseci.net
Mostra prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito
Valtellinese
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