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			Sotto la guida di Ilaria Bonacossa, che il Consiglio 
			Direttivo della Fondazione Torino Musei ha confermato per il 
			prossimo biennio, la fiera torinese sancisce la propria attitudine 
			pionieristica, proponendo come tema di riflessione trasversale il 
			binomio desiderio/censura, esplorandone i risvolti più attuali nel 
			mondo dell'arte.
 «Il desiderio – spiega Ilaria Bonacossa – nasce dal rapporto tra il 
			corpo e la società, tra la realtà vissuta e la realtà immaginata e 
			ambita. Le opere d’arte sono storicamente portatrici di immagini in 
			grado di emancipare ciò che convenzionalmente viene considerato un 
			tabù, grazie al desiderio di sovvertire le regole, rendendo fluidi i 
			confini tra normale ed eccezionale. Il limite tra contenuti permessi 
			e contenuti proibiti è al centro di un dibattito quanto mai attuale 
			che vede l’arte stessa oggetto di censura. Nel mondo digitale e sui 
			principali social network il controllo preventivo, spesso 
			algoritmico, rende di fatto sempre più difficile la diffusione e 
			promozione del nostro patrimonio artistico-culturale. In un tale 
			contesto, il desiderio rimane un momento di rottura, una “ligne de 
			fuite”, come evocato da Deleuze e Guattari in Mille Piani: 
			un’energia dirompente che riesce a infiltrarsi nelle crepe del 
			sistema per aprire delle visioni laterali inaspettate capaci di 
			mostrare gli spazi aperti al di là dei limiti delle convenzioni. E 
			l’arte contemporanea rimane uno spazio di incontro vero e fisico tra 
			la persona e le sue aspirazioni».
 
 In linea con il tema dell'edizione, la grafica di quest’anno si 
			presenta come una sorta di diaframma visivo nero, forato da sei 
			cerchi, che lasciano intravedere un secondo livello fotografico. 
			«Abbiamo scelto una maschera nera, letterale e simbolica, 
			attraverso la quale si intuiscono immagini mai nitidamente 
			leggibili, che catturano lo sguardo. Sono immagini celebri 
			riprodotte come porzioni ingrandite –dice Roberto Maria 
			Clemente, direttore dello studio grafico FIONDA. Ma non 
			vediamo solo quello: in ciascuna immagine, uno dei cerchi rivela un 
			messaggio scritto. Si tratta di frammenti di frasi rubate, di cui 
			non è dato sapere l’autore né il contesto, che suggeriscono altre 
			letture dell’immagine, in una deriva semantica che alterna 
			significati comuni ad altri proibiti e inconfessabili».
 
 Tra le novità della ventiseiesima edizione anche l’ingresso di nuovi 
			componenti nel comitato di selezione delle gallerie e il rinnovo dei 
			comitati delle sezioni curate.
 
 Il comitato di selezione delle gallerie partecipanti in Main Section, 
			New Entries, Dialogue e Art Spaces & Editions vede arricchire il 
			team di galleristi internazionali composto da Isabella Bortolozzi e 
			Gregor Podnar (Berlino), Paola Capata di Monitor (Roma/Lisbona), e 
			Alessandro Pasotti di P420 (Bologna) di due nuovi membri: Raffaella 
			Cortese (Milano) e Claudia Altman Siegel (San Francisco). 
			Riconfermata Lucrezia Calabrò Visconti come consulente per la 
			sezione New Entries.
 
 
 
 I comitati di selezione delle sezioni curate sono stati invece così 
			rinnovati:
 
 Comitato curatoriale Back to the future:
 Lorenzo Giusti (coordinatore), direttore GAMEC — Bergamo
 Cristiano Raimondi, curatore indipendente, direttore artistico 
			Società delle Api
 Nicolas Tremblay, curatore indipendente e curatore SYZ Collection — 
			Parigi-Ginevra
 
 Comitato curatoriale Disegni:
 Luís Silva e João Mourão (coordinatori), direttori Kunsthalle 
			Lissabon — Lisbona
 
			 Comitato curatoriale Present Future:
			
			Ilaria Gianni (coordinatrice), curatrice indipendente — Roma
 Juan Canela, curatore indipendente e critico d’arte — Barcellona
 Émilie Villez, direttrice, KADIST — Parigi
   
			   
			Corso Vittorio Emanuele II, 12
 Torino, Italia
 T +39 011 19744106
 M info@artissima.it
 W www.artissima.it
 
				
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			Ultimo 
			aggiornamento:  
			13-10-22
			
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