“Una macchina inutile
che non rappresenti assolutamente nulla è il congegno ideale grazie
a cui possiamo tranquillamente far rinascere la nostra fantasia,
quotidianamente afflitta dalle macchine utili”. - Bruno Munari, Le
macchine inutili in La Lettura 1937.
Vanzuk, con le sue "macchine" che strizzano un occhio al Dadaismo e
uno ad Escher, riapre la stagione degli eventi in presenza da
ArtSharing. Un’esposizione che lascerà a bocca aperta i visitatori
per la particolarità delle opere esposte: macchine inutili e per
questo (citando Munari) quanto mai utili, perché liberano la nostra
fantasia dall'ossessione dell'utilità, del fare, del giungere, del
produrre. Che siano assemblage o collage, sanno sempre stupirci con
piccoli dettagli di poesia e un chiaro divertimento, senza
rinunciare mai al giusto equilibrio visivo ottenuto in maniere
sempre sorprendenti, a volte barocche, altre semplicissime.
Vanzuk è un ingegnere prestata all'arte, o forse sarebbe ormai
meglio dire che è un'artista prestata all'ingegneria: il suo lavoro
artistico (iniziato ufficialmente nel 2006) è diventato nel tempo
dilagante fino ad occupare ogni angolo del suo spazio disponibile e
quasi della sua vita.
I suoi collage costruiscono spesso delle geometrie impossibili -
triangoli di Penrose, nastri di Moebius, prospettive distorte alla
Escher - che si intrecciano fra loro nello spazio del fondo creando
illusioni tridimensionali, ma nascondono anche un piccolo
divertissement: ciascuno di essi contiene infatti una piccola storia
dell'arte à la Vanzuk dato che i ritagli di carta - scelti con
precisione maniacale - provengono in molti casi da riproduzioni di
opere di artisti famosi, mescolate fra loro fino a creare delle
“convivenze forzate” tra personaggi del passato che, con ogni
probabilità, non si sarebbero apprezzati vicendevolmente.
Innamorata di ogni mezzo espressivo, dalla grafica alla fotografia e
alla produzione digitale, Vanzuk si dedica al collage di qualunque
tipo: come è scritto nel suo sito web, utilizza “prevalentemente
carte, ma anche stoffa, foglie, cozze, vongole e materiali diversi”.
All’interno della mostra sarà possibile ammirare una serie di
sculture in assemblage nelle quali ingranaggi, oggetti e cinghie
costruiscono un discorso visivo di volta in volta sontuosamente
barocco o di semplicità minimale. In mostra anche una foto ritratto
dell'artista realizzato da Ilaria Di Giustili.
Collegamenti, connessioni, rondelle, ingranaggi d'orologio, piccola
ferramenta, object trouvé, hanno tutti il loro scopo e sono
congiunti tra loro con precisione artigianale, rendendo
assolutamente plausibile l'illusione che tutto ciò possa mettersi in
moto da un momento all'altro: dunque non vere e proprie macchine
funzionanti, ma meccanismi visivi che avviano associazioni di idee e
rimandi su rimandi, per poi liberarsi nella nostra fantasia.
Morfologie meccaniche, vere e proprie anatomie che analizzano
struttura e forma dei processi logici, i quali rispondono sempre a
delle interazioni basiche che risultano tanto difficili da intuire
quanto sorprendentemente ovvie una volta svelate. Se però ci
fermiamo ad osservare con attenzione ogni opera, queste nascondono
un lirismo di fondo, molto ben dissimulato: è così che sotto il
ready made, le prospettive oniriche e gli accenti a volte pop
scopriamo un'anima da Saint-Exupery; non è un caso che Vanzuk abbia
dedicato molto del suo lavoro all'illustrazione di fiabe e libri di
poesia, di cui si troverà qualcosa in mostra.
ARTSHARING
Come dichiarato nel “manifesto”, ArtSharing nasce nel 2018 da un
progetto di partecipazione e di collaborazione: galleria d’arte e
associazione culturale, offre uno spazio di incontro tra artisti e
tra artisti e pubblico, proponendosi di interagire aprendosi alle
proposte del territorio e dando spazio anche a progetti inusuali o
di artisti emergenti.
A questo scopo organizza conferenze e incontri tra artisti e
pubblico durante l’intero arco dell’anno.
ArtSharing nasce anche con l’idea di offrire un punto di appoggio ad
artisti non romani o non italiani che siano presenti in città per la
partecipazione ad un progetto e che non abbiano uno spazio dove
realizzare il proprio lavoro. L’obiettivo è la creazione di una rete
solidale con gallerie e laboratori sparsi in altri luoghi del mondo.
Inoltre, in linea con la filosofia della sua fondatrice – la storica
dell’arte Penelope Filacchione - ArtSharing ha tra gli obiettivi
statutari la promozione del turismo culturale.
Come galleria-associazione ArtSharing offre le proprie competenze ai
giovanissimi, proponendo percorsi di alternanza scuola lavoro per
gli studenti di liceo, in particolare per i futuri giovani artisti o
imprenditori nel mondo dell’arte, affinché possano sperimentare il
dietro le quinte di una galleria.
La fondatrice e attuale legale rappresentante di ArtSharing è
Penelope Filacchione.
BIO VANZUK
Elena Spirito, in arte Vanzuk, nasce a Genova nel 1968 dove risiede
fino all’età di 25 anni. Dopo aver completato gli studi in
ingegneria si trasferisce a Roma, città in cui attualmente vive.
Appassionata di arte e di fotografia fin dall’adolescenza, si
avvicina alla tecnica del collage, da autodidatta, a partire dal
2005. I suoi primi collage sono ispirati al concetto di equilibrio
instabile che rappresenta mediante figure in movimento impegnate in
esercizi improbabili.
Realizza nel contempo alcune copertine di libri, mescolando il
collage materico con la tecnica digitale acquisita attraverso la
sperimentazione nel campo della fotografia. Attraversa quindi il
periodo romantico e successivamente il periodo giapponese in cui
raffigura sagome di dame a grandezza naturale avvolte in abiti
colorati con intarsi dorati, costruiti mescolando carte e materiali
di tipo diverso, spesso di recupero. Alla continua ricerca di nuovi
stimoli si affaccia quindi al mondo dell'arte da indossare creando
gioielli di carta immersi in resina, da portare come ciondoli,
orecchini, anelli o spille, partecipando ad alcune mostre. Il
collage la porta a sperimentare la terza dimensione con la
realizzazione di animali che vanno a popolare il suo universo
onirico e sculture che assumono nuova vita a partire da materiali di
recupero. Sempre attratta da viti, bulloni e circuiti, realizza
sculture e collage in stile steampunk. In campo fotografico
sperimenta invece il mondo della fotografia digitale, creando
universi paralleli e partecipando con i suoi lavori ad alcune
mostre. In questo momento artistico crea opere dalle geometrie
impossibili in cui l'astratto si mescola al figurativo in un
connubio misteriosamente armonico.
Vanzuk - Morfologie
Meccaniche. Assemblage e collage
dal 13 maggio al 28 giugno 2021
ArtSharing, Via Giulio Tarra 64, Roma
A cura di Penelope Filacchione
Accesso contingentato su prenotazione obbligatoria artsharing.roma@gmail.com
oppure via WhatsApp al numero 338-94091
www.artsharingroma.it/
www.facebook.com/ArtSharingRoma/
www.instagram.com/artsharingroma/
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Ultimo
aggiornamento:
22-03-22
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