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			Il tema dell’abbandono dei luoghi di lavoro e degli spazi di vita – 
			dal mondo rurale alla montagna, dagli spazi minimi dell’abitare ai 
			grandi complessi industriali – è da tempo al centro di ogni 
			discussione sul futuro del nostro mondo e all’origine di una 
			vitalità progettuale che, anche nel campo del paesaggio, sta 
			generando nuovi metodi di lavoro e mentalità operative. 
			 
			Lo sguardo sulle forme attuali di abbandono necessita, infatti, di 
			un approfondimento che la cultura del paesaggio e del giardino può 
			affinare con una attitudine e una strumentazione che guarda a questa 
			condizione come valore in sé, e condizione di crescita, immaginando 
			ogni azione non come misura riparatoria, ma prezioso esercizio di 
			coesistenza. 
			 
			I luoghi dell’abbandono non sono dunque, soltanto, il teatro della 
			memoria o lo spazio in attesa di processi di sostituzione, e le 
			giornate di studio intendono aprire una discussione su come la 
			condizione di sospensione o di rifiuto possa generare una “natura 
			dell’abbandono” che lo sguardo paesaggistico, con la complicità di 
			molti altri contributi, è capace di cogliere e “coltivare” in chiave 
			fattiva e condivisa. 
			 
			Nello spazio di tre sessioni, che coinvolgeranno studiosi, esperti e 
			professionisti di diverse discipline, saranno messi a confronto e 
			discussi contributi che si muovono, il primo giorno, in ambiti 
			diversi come quello dell’abbandono della montagna, delle foreste, 
			della campagna coltivata, dei borghi, affrontati da sguardi plurali 
			come quello geografico, antropologico o paesaggistico, agronomico e 
			forestale. I temi dell’evoluzione del paesaggio urbano contemporaneo 
			e del destino degli spazi dedicati al “loisir”, che hanno visto 
			l’abbandono di grandi strutture dedicate al tempo libero, saranno 
			invece al centro della seconda e terza sessione del convegno. 
			 
			Anche quest’anno, un contributo alla riflessione sarà affidato alle 
			suggestioni del linguaggio del cinema, a cominciare dal 
			cortometraggio Corrispondenze, prodotto in occasione delle giornate. 
			 
			 
			 
			Programma completo 
			 
			venerdì 18 febbraio 2022 ore 15-19 
			
			
			sguardi diversi sui luoghi abbandonati 
			 
			Corrispondenze 
			un cortometraggio di Marco Zuin e Alessandro Padovani 
			realizzato in occasione delle giornate di studio 2022 
			 
			Antropologia del terzo paesaggio 
			Nadia Breda, docente di Antropologia culturale, Università di 
			Firenze 
			 
			La soddisfazione dell’abbandono 
			Michela De Poli, architetto paesaggista, MADE associati, 
			Treviso 
			 
			Paesaggi non intenzionali 
			Matthew Gandy, docente di Geografia culturale e storica, 
			University of Cambridge 
			 
			Integrazione o segregazione negli usi delle terre e nei paesaggi? 
			Marco Marchetti, docente di Ecologia e Pianificazione delle 
			risorse forestali, Università del Molise 
			 
			Montagne di mezzo: prendere le misure dell’abbandono 
			Mauro Varotto, docente di Geografia e Geografia culturale, 
			Università degli Studi di Padova 
			 
			Bianco, grigio, verde – paesaggi alpini in morfosi 
			Günther Vogt, Vogt Landschaftsarchitekten, 
			Zurigo-Londra-Berlino-Parigi 
			 
			Spaesati. Luoghi dell’Italia in abbandono tra memoria e futuro 
			Antonella Tarpino, storica e saggista, Fondazione Nuto 
			Revelli, dialoga con Daniele Ferrazza, giornalista gruppo 
			editoriale Gedi 
			 
			 
			giovedì 24 febbraio 2022 ore 16.30-19 
			 
			paesaggi urbani 
			 
			Dall’incolto: ripensare il paesaggio urbano 
			Jill Desimini, docente di Architettura del paesaggio, Harvard 
			Graduate School of Design 
			 
			Abbandono con cura 
			Pablo Georgieff, Coloco, Parigi, e Lorenzo Romito, 
			Stalker, Roma 
			 
			Isole. Paesaggi dello scarto e nuove terre 
			Sara Marini, docente di Composizione architettonica e urbana, 
			Università Iuav, Venezia 
			 
			a seguire proiezione in streaming del film Stalker di Andrej 
			Tarkovskij (URSS, 1979, 161’) 
			 
			 
			venerdì 25 febbraio 2022 ore 16.30-19 
			 
			paesaggi del loisir 
			 
			L’abbandono: un compito per l’arte e il paesaggismo 
			Katja Aßmann, direttrice artistica Spreepark, GrünBerlin, 
			Berlino 
			 
			 
			Dolomiti Contemporanee 
			Gianluca D’Incà Levis, fondatore di Dolomiti Contemporanee, 
			direttore di Spazio di Casso al Vajont 
			 
			Regimi di cura e abbandono 
			Martì Franch, architetto paesaggista, EMF paisatge, Girona 
			 
			Memoria, topofilia, conflitto e trasformazione urbana: gli stadi 
			calcistici “abbandonati” 
			Fabio Salomoni, sociologo, Dipartimento di Lingue straniere, 
			Koç University, Istanbul 
			 
			 
			extra 
			 
			venerdì 11 marzo 2022 ore 18 
			 
			Chernobyl Herbarium. La vita dopo il disastro nucleare 
			conversazione con Anaïs Tondeur, artista visuale 
			 
			
				
					
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						Le giornate di 
						studio si svolgeranno online, sulla piattaforma Zoom, 
						con traduzione simultanea italiano/inglese. È richiesta 
						l’iscrizione attraverso il link che, con tutte le 
						informazioni utili, è pubblicato nei canali social e nel 
						sito della Fondazione, www.fbsr.it. 
						 
						Ufficio stampa: Silvia Cacco, T 0422 5121, 331 6351105, 
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						Studio Esseci, Sergio Campagnolo, T 046.663499, C 
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			Ultimo 
			aggiornamento:  
			22-03-22 
			
							
							
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