Dal 19 settembre al 2 novembre 2025 il
MUDEC di Milano presenta con
Deutsche Bank e in collaborazione con
24 ORE Cultura la mostra
Borrowed Light dell’artista indiana
Rohini Devasher, vincitrice nel 2024 del prestigioso premio internazionale “Artist of the Year” che la Banca dedica all’arte contemporanea. La mostra è a cura di
Britta Färber, Global Head of Art & Culture di Deutsche Bank, e rappresenta la prima mostra personale dell’artista in una istituzione italiana.
Attraverso il suo impegno nell'arte contemporanea,
Deutsche Bank ha stabilito degli standard a livello mondiale, sia con la sua
collezione d'arte, una delle più importanti al mondo di opere contemporanee su
carta e di fotografia, sia con il suo programma espositivo internazionale, sia
con il PalaisPopulaire, il suo forum per l'arte e la cultura nel cuore di
Berlino. Da molti anni la banca è presente anche in fiere d'arte selezionate
come Frieze London, New York, Los Angeles e Seoul.
Deutsche Bank offre servizi e prodotti di banca
retail e private, corporate e transaction banking, lending, asset e wealth
management, oltre che una proposta ben focalizzata di investment banking, a
privati, piccole e medie imprese, grandi aziende, governi e investitori
istituzionali. Deutsche Bank è banca leader in Germania, con solide radici
europee e un network globale. L’Italia, dove l’istituto opera da oltre 45 anni,
rappresenta il suo primo mercato UE dopo la Germania.
24 ORE Cultura è una società leader di mercato
nella ideazione e realizzazione di mostre d’arte e progetti culturali. In 20
anni di attività ha realizzato più di 250 esposizioni in Italia e all’estero,
migliaia di eventi e pubblicato oltre 2.500 titoli di volumi illustrati. Dal
2015, gestisce il MUDEC – Museo delle Culture, secondo un innovativo modello di
governance pubblico privato con il Comune di Milano. A“Deutsche Bank
Artist of the Year” 2024
Per il quarto anno
consecutivo il premio “Artist of the Year” torna al
MUDEC di Milano consolidando la significativa
collaborazione tra Deutsche Bank e 24 ORE Cultura
nata nel 2022 e fondata su una comune attenzione
verso i linguaggi e i temi del contemporaneo.
Per avvicinare un pubblico sempre più ampio ai
principali temi e metodi della pratica artistica di
Rohini Devasher, la mostra Borrowed Light è
accompagnata da un ricco palinsesto culturale
prodotto da Deutsche Bank e incentrato sui temi
dell’osservazione e della percezione, che conta una
serie di attività gratuite rivolte alle famiglie e
al pubblico delle scuole secondarie di secondo grado
e delle università, fra cui visite guidate
interattive e laboratori esperienziali. Il programma
culturale prenderà il via venerdì 19 settembre alle
ore 18.30 nell’Auditorium del MUDEC con un Artist
Talk in cui Rohini Devasher, in dialogo con la
curatrice Britta Färber, condividerà con il pubblico
gli aspetti più rilevanti del suo lavoro.
Dal 2010, ogni anno Deutsche Bank assegna il premio
“Artist of the Year” ad artiste e artisti emergenti
di tutto il mondo che creano opere di rilevanza
anche sociale e sviluppano nuove prospettive sul
presente. Anziché un premio in denaro, Deutsche Bank
mette a disposizione degli Artists of the Year una
piattaforma internazionale di visibilità, che
comprende una mostra personale corredata da un
catalogo e l’acquisizione di alcune opere per la
Deutsche Bank Collection, una delle più importanti
collezioni corporate a livello internazionale, nata
nel 1980. La mostra personale dell’“Artist of the
Year” inaugura tradizionalmente al PalaisPopulaire
di Berlino, lo spazio di Deutsche Bank dedicato
all’arte e alla cultura, per poi essere presentata
in altre istituzioni nel mondo.
Per il 2024 l’“Artist of the Year” è Rohini Devasher
(Nuova Delhi, 1978), prima artista indiana a
ricevere questo riconoscimento, selezionata su
proposta di Stephanie Rosenthal, Direttrice del
Guggenheim Abu Dhabi Project. Astronoma amatoriale
oltre che artista, da anni porta avanti una pratica
di ricerca che esplora le intersezioni tra arte,
scienza e filosofia, sviluppando progetti che
mettono in dialogo cultura visiva, tecnologia e
sapere scientifico. Grazie al suo approccio
interdisciplinare e all’integrazione dei linguaggi
dell’arte contemporanea nella vita quotidiana, le
opere di Rohini Devasher si rivelano profondamente
attuali, in piena sintonia con l’identità e i valori
della collezione di Deutsche Bank.
Centrale nel suo lavoro è l’osservazione del cielo:
un gesto antico e universale che Devasher indaga sia
dal punto di vista scientifico – attraverso
strumenti e dati – sia come esperienza culturale e
filosofica, secondo una prospettiva radicata nella
tradizione indiana.
Per realizzare le sue opere l’artista collabora con
astronomi, fisici, osservatori internazionali e
istituzioni scientifiche dove svolge anche residenze
artistiche – le ultime nel 2023 al CERN di Ginevra,
l’organizzazione europea per la ricerca nucleare, e
all’International Centre for Theoretical Sciences (ICTS-TIFR)
a Bangalore. Devasher non si interessa solo allo
sguardo rivolto verso il cielo: è affascinata dalle
narrazioni, dalle storie delle persone la cui vita è
stata trasformata dal cielo stellato – anche
attraverso più generazioni – oltre che dalle forme e
le modalità di interazione che scaturiscono dalle
loro osservazioni, dalle tecnologie e dagli
strumenti utilizzati, dalle ideologie e dai miti che
plasmano osservazioni e percezioni.
Questa lunga ricerca, insieme ai temi e alle domande
che la animano, confluisce nella mostra Borrowed
Light, che mette in primo piano il suo impegno di
lunga durata nel campo dell’astronomia, dove la luce
svolge un ruolo fondamentale non solo come fenomeno
fisico ma come una vera e propria traccia visibile
del tempo che scorre.
Non a caso il titolo prende spunto da un termine
architettonico che indica la luce riflessa, o “presa
in prestito”, da uno spazio adiacente per illuminare
un ambiente altrimenti buio. Questa immagine diventa
il punto di partenza per riflettere su alcuni temi
centrali del lavoro dell’artista come l’impermanenza,
la luce e il tempo, ma anche sulla conoscenza: su
ciò che arriva a noi per riflesso da altre culture,
epoche o strumenti.
Borrowed Light evoca anche una riflessione più ampia
sulla prospettiva da cui osserviamo il cielo: ogni
osservazione è situata, condizionata dal contesto
geografico, culturale, linguistico e ideologico di
chi guarda.
Per introdurre il pubblico a queste tematiche di
natura sia filosofica che scientifica, il progetto
espositivo si apre con una selezione di letture
proposte da Devasher, accompagnate dall’ascolto
dell’audio Reading the stars. Questo momento
iniziale invita a immergersi nel pensiero
dell’artista e offre una chiave d’accesso per
l’intero percorso espositivo, che comprende
installazioni video e opere a parete realizzate su
carta e lastra di rame. L’allestimento è pensato per
evocare lo spazio cosmico all’interno degli ambienti
di MUDEC Photo: pareti scure e luce attenuata
richiamano l’oscurità dell’universo, mentre un
intervento murale site-specific collega visivamente
le opere tra loro creando una sorta di costellazione
visiva.
Al centro della mostra si trova l’installazione
video One Hundred Thousand Suns del 2023, un’opera a
quattro canali che si basa su oltre 150.000 immagini
solari catturate in un secolo all’Osservatorio
Solare di Kodaikanal, in India. Utilizzando
materiali d’archivio, immagini NASA e dati
personali, questo lavoro traccia l’evoluzione
dell’osservazione solare, dalle prime macchie solari
disegnate a mano su carta, alla fotografia su lastre
di vetro e ai dataset dell’era spaziale, fino alle
collezioni di dati raccolti dall’artista stessa.
L’opera mette in evidenza come il luogo,
l’osservatore e i metodi di osservazione e raccolta
possano generare molteplici interpretazioni del
tempo, dei dati e della verità, mostrando inoltre
come gli esseri umani abbiano impiegato strumenti in
continua evoluzione per raccogliere e conservare
dati astronomici – dall’osservazione visiva diretta
a sofisticate tecnologie digitali.
Borrowed Light è così un “viaggio tra le stelle” che
invita a riflettere sulla nostra connessione con i
cieli e con ciò che si trova oltre, per immaginare
un futuro comune fondato su solidarietà ed empatia.
Non solo un’indagine sul cosmo, ma anche
un’occasione per riscoprire l’osservazione come
strumento collettivo e culturale, capace di ampliare
i nostri orizzonti e cambiare la percezione del
mondo, che si tratti di un’eclissi solare o del più
piccolo filo d’erba.
Grazie alla collaborazione con Deutsche Bank per il
progetto “Artist of the Year”, il MUDEC conferma
ulteriormente il suo ruolo di spazio votato alla
sperimentazione e ai linguaggi più innovativi, dove
il pensiero e le pratiche di artisti tra i più
importanti della scena contemporanea - come ad
esempio La Chola Poblete, Maxwell Alexandre, Conny
Maier, Zhang Xu Zhan e LuYang - hanno trovato
massima espressione.
Nel corso degli anni Deutsche Bank ha assegnato il
premio “Artist of the Year” a Wangechi Mutu (2010),
Yto Barrada (2011), Roman Ondàk (2012), Imran
Qureshi (2013), Victor Man (2014), Koki Tanaka
(2015), Basim Magdy (2016), Kemang Wa Lehulere
(2017), Caline Aoun (2018-2019), Maxwell Alexandre,
Conny Maier e Zhang Xu Zhan (biennio 2020 – 2021),
Lu Yang (2022), La Chola Poblete (2023) e Rohini
Devasher (2024). Per il 2025 l’“Artist of the Year”
è Charmaine Poh.
Nata nel 1978 a Nuova Delhi in India,
Rohini Devasher mappa le complessità dell'ecologia, della cosmologia e
della tecnologia lavorando con video, pittura, incisioni, disegni,
installazioni e altri media. Le basi teoriche del suo lavoro attingono
dalla storia della scienza, dalla filosofia, dalla narrativa speculativa
e dall'eco-horror.
I suoi lavori sono stati esposti di recente, tra gli altri, al Dr. Bhau
Daji Lad Museum di Mumbai (mostra personale, 2024), al PalaisPopulaire
di Berlino (mostra personale, 2024-25), alla Minnesota Street Project
Foundation di San Francisco (mostra personale, 2024), alla Galleria
Wendi Norris di San Francisco (mostra personale, 2024), alla Kunsthalle
di Berna (2024), al Museum Catharijneconvent di Utrecht (2024), al Tai
Kwun Contemporary di Hong Kong (2023), alla Biennale Internazionale
d’Arte di Macao (2023), al Collegium Helveticum di Zurigo (2023), alla
Warehouse 421 di Abu Dhabi (2023), al Rubin Museum of Art di New York
(2021-2022), al Sea Art Festival di Busan (2021), all’Accademia di Belle
Arti di Vienna (2021), al Kunst Leuven City Festival di Lovanio (2021),
alla 14° Biennale di Sharjah degli Emirati Arabi (2019), alla Kaserne
Basel (2019), al Museu d’Art Contemporani de Barcelona (2018), alla
settima Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Mosca (2018);
allo Spencer Museum of Art a Lawrence, in Kansas (2018).
Nel 2023, Devasher è stata premiata con una doppia residenza al CERN
(l’organizzazione europea per la ricerca nucleare) a Ginevra, in
Svizzera e all’International Centre for Theoretical Sciences (ICTS-TIFR)
a Bangalore, in India, nell’ambito di Connect India, una collaborazione
tra Arts at CERN e lo Swiss Arts Council Pro Helvetia. Nel 2024 ha
ricevuto il Pro Helvetia Co-Creation Grant, grazie al quale continuerà
la sua ricerca presso entrambe le istituzioni nel 2025.
Rohini Devasher ha conseguito un Bachelor of Fine Arts in pittura presso
il New Delhi’s College of Art e un Master of Fine Arts in incisione
della Winchester School of Art nel Regno Unito. È co-rappresentata dalle
gallerie Wendi Norris di San Francisco, in California e Project 88 di
Mumbai, in India.
Borrowed Light – Rohini Devasher
MUDEC – Museo delle Culture di Milano
19 settembre – 2 novembre 2025
Via Tortona 56, Milano
Orari
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30
Giovedì – sabato 9.30 – 22.30
(ULTIMO INGRESSO UN’ORA PRIMA)
Ingresso libero
Sito
www.mudec.it
Info
Tel. 02/54917
INFORMAZIONI STAMPA
Ufficio stampa mostra – ddl |arts|
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