La EContemporary di Trieste inaugura sabato 4 ottobre 2025, alle ore17.30, la prima personale in galleria di Daniela Daz Moretti, dal titolo EPIFANIE, a cura di Elena Cantori.
							
							  Daniela Daz 
		MorettiEPIFANIE Daniela Daz Moretti, nata a Recale (Caserta) nel 
1978, è un’artista e ceramista italiana con una formazione in Lettere presso 
l’Università La Sapienza di Roma. Vive e lavora dedicandosi all’esplorazione 
artistica e all’insegnamento della ceramica. La poetica di Moretti si incentra 
sulla memoria e sulle emozioni umane, spesso tradotte in opere che sfiorano il 
ricordo e il sogno, ispirate all’immagine dei Nidi e ai simboli della natura, 
rappresentati in modo sfocato e onirico. Le sue sculture e i suoi quadri, 
eseguiti con materiali che evocano delicatezza e introspezione, sono divisi tra 
toni freddi e caldi, ogni colore scelto per comunicare stati d’animo e 
accadimenti.
							
							La mostra “Epifanie” di 
							Daniela Daz Moretti si propone come un viaggio 
							sensoriale ed emotivo, un percorso che invita il 
							visitatore a esplorare e riflettere sulla propria 
							capacità di trasformazione inte-riore e di 
							introspezione attraverso l’arte della ceramica 
							contemporanea. 
							
							Il titolo Epifanie esprime un concetto importante 
							per l’artista in quanto evoca un’esperienza di 
							soglia: ciò che accade nella sottile sola tra 
							visibile e invisibile, tra luce e ombra, tra ciò che 
							mostra e ciò che rimane nell’oscurità. Un passaggio 
							in cui il gesto, la materia prendono senso, anche 
							attraverso un disorientamento.
							
							Ogni opera diventa un rifugio simbolico di pensieri 
							e sentimenti che emergono e si trasformano, come in 
							un processo di rinascita personale e di scoperta 
							interiore.
							
							Il Nido è una forma ricorrente per l’artista e 
							rappresenta un simbolo potente di cura - o di auto 
							protezione - e di forza interiore, ma allo stesso 
							tempo anche un luogo che racchiude frammenti di 
							vita, di fragilità e insicurezze. È un’immagine che 
							richiama il bisogno di trovare un luogo di fiducia e 
							conforto, ma anche di accoglienza verso le proprie 
							vulnerabilità ed emozioni più profonde. 
							
							La mostra si sviluppa attraverso diverse serie di 
							sculture, concepiti come piccoli rifugi, con forme 
							morbide, avvolgenti che invitano alla riflessione e 
							alla connessione con il proprio mondo interiore. 
							Questi lavori sono pensati come spazi di 
							introspezione, capaci di evocare sensazioni di 
							calore e accoglienza, ma anche di stimolare il 
							desiderio di uscire dal proprio guscio per 
							affrontare le sfide della vita. Sono soglia, 
							passaggio, apertura.
							
							Ogni scultura evoca pensieri intimi e complessi, 
							rappresentati attraverso forme simili ma 
							caratte-rizzate da palette cromatiche differenti. 
							Questa scelta sottolinea la varietà e la ricchezza 
							delle emotività umane: toni caldi e avvolgenti che 
							richiamano la serenità, l’amore e la calma; colori 
							freddi e sfumati per invitare alla riflessione, 
							introspezione e calma interiore; tonalità più 
							incisive per e-sprimere energia, forza e 
							determinazione. La ripetizione di forme simili, 
							unite alle variazioni croma-tiche, sottolinea quanto 
							ogni essere umano pur nella similitudine sia altresì 
							complesso e ricco di sentimenti, e come la varietà 
							del sentire contribuisca alla nostra unicità.
							
							Daniela Daz Moretti, artista protagonista di questa 
							esposizione, sottolinea quanto le sue sculture siano 
							progettati come “epifanie”: momenti di rivelazione e 
							consapevolezza in cui le forme morbide, scavate al 
							loro interno, sono accoglienti e invitano lo 
							spettatore a entrare in contatto con sé stesso. Le 
							sue creazioni sono pensate come punti di partenza 
							per un dialogo interiore, un’occasione di a-scolto e 
							di scoperta delle profondità dell’animo. Ogni forma 
							si trasforma in corpo, in materia che si piega, si 
							fende, si svuota. È traccia e rifugio. 
							
							Ad accompagnare i Nidi nel percorso espositivo le 
							opere monotipiche, ceramiche inedite e 
							speri-mentali, nate da un solo gesto: unico contatto 
							tra la mano, il pigmento e la superficie. Impronte 
							irri-petibili che raccontano in modo tridimensionale 
							visivo ed esaustivo il percorso emotivo 
							dell’artista, partendo dal pensiero, alla 
							realizzazione fino alla sua dissolvenza. Le 
							monotipie sono di fatto un’estensione naturale del 
							lavoro dell’artista che integrano e arricchiscono il 
							racconto, offrendo al visitatore una visione 
							completa del processo creativo e delle emozioni che 
							lo alimentano. Il gesto che si fa segno, il tempo 
							che si fa superficie.
							
							Attraverso questa combinazione di forme, colori e 
							narrazione visiva, la mostra mira a stimolare una 
							riflessione profonda sulla capacità umana di 
							resistenza, trasformazione e rinascita, invitando 
							cia-scuno a trovare il proprio Nido interiore come 
							spazio di pace e di crescita. 
																		
																		
																		
																		
																		
                							
                							
							
							
       
        
      
    
		a cura di Elena Cantori
		
		Inaugurazione sabato 4 ottobre dalle 17.30 alle 20.30
		5 ottobre – 20 dicembre 2025
		
		Orario visite: 
		dal giovedì al sabato dalle ore 17.00 alle 20.00 o su appuntamento
		
		EContemporarygallery
		Via Francesco Crispi 28, 34125Trieste (Ts)
		Tel. +39 328-7349711
		info@elenacantori.com- www.elenacantori.com
		
		Communication Manager
		Amalia Di Lanno 
		www.amaliadilanno.com - info@amaliadilanno.com
        
      
    
Nel 2021 ha preso parte a una residenza in Toscana promossa dalla Fondazione 
Scuola Permanente dell’Abitare in collaborazione con Ocra Montalcino, dove ha 
realizzato una mostra site-specific. Negli anni successivi è stata coinvolta 
come tutor artistica, affiancando giovani architetti in diversi progetti 
multidisciplinari.
Ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui la possibilità di collaborare con 
Giuseppe Colì (2022), pluripremiato campione del mondo di tornio e collaboratore 
di numerosi creativi tra cui Antonio Marras, realizzando una serie di Nidi 
dedicati al Salento. Ha anche collaborato con la realizzazione di un progetto 
artistico nel Parco delle Dolomiti Friulane (2024), segno del valore del suo 
linguaggio espressivo.
Recentemente, maggio 2025, ha preso parte a una residenza artistica al Faenza 
Art Ceramic Center, dove ha approfondito la relazione tra materia, ceramica e 
monotipia, sviluppando il progetto Tracce Epifaniche, con la guida dell’art 
director Mirco De Nicolò, eccellente ceramista.
Con uno stile unico e riconoscibile, cerca di creare opere che non siano solo 
osservate, ma anche vissute emotivamente da chi le incontra.
Statement
Nel mio lavoro artistico esploro la memoria, l’istante sfocato di un ricordo che 
affiora e sfuma, come uno scorcio intravisto ma mai afferrato del tutto. 
L'elemento del nido, ricorrente nelle mie opere, rappresenta la ricerca di un 
rifugio sicuro, ma anche la precarietà e la vulnerabilità di ciò che custodiamo 
dentro di noi. La mia serie Epifanie riflette questi temi, unendo pittura e 
scultura per dare forma a sensazioni e pensieri che emergono tra il sogno e la 
realtà. Attraverso colori tenui e atmosfere oniriche, invito chi osserva le mie 
opere a intraprendere un viaggio interiore, in cui ogni dettaglio, ogni 
sfumatura, svela qualcosa di intimo e universale allo stesso tempo.
www.danieladazmoretti.it