Cesare Ancellotti - Ricordi del mondo contadino


Mostra personale dell’Artista Cesare Ancellotti presso la Galleria Arianna Sartori di Mantova dal 3 dicembre al 15 dicembre 2022.

Cesare Ancellotti - Ricordi del mondo contadino

01 Dicembre 2022


Dal 3 dicembre al 15 dicembre 2022 la Galleria Arianna Sartori di Mantova ospita la mostra personale dell’Artista Cesare Ancellotti “Ricordi del mondo contadino”. In esposizione una selezione di dipinti realizzati negli anni dal pittore nato a Gonzaga (MN) nel 1930. La mostra si inaugura Sabato 3 dicembre alle ore 16.30 alla presenza dell’Artista.

La Pittura di Ancellotti un candore da favola innocente
“(…) Tra la fornace, la pieve, la stalla, il casolare, i fossi, le zolle, i pioppi, i filari, il grano, l’uva, le zucche, il fieno, la robinia, le patate, le viole, i nidi, i cavalli, le oche, i torelli, i cani randagi, la neve, il vento, il solleone, il temporale, la veglia notturna, il desco, la potatura, la semina, il raccolto. Il suo mondo è qui. Qui, dove Ancellotti ha i suoi legami di sangue e di cultura, sembra che egli senta battere i polsi dell’intera civiltà dell’uomo e, ogni giorno levarsi, con il sole il battito profondo dell’anima universale. (…)
La natura, gli uomini, le creature. La pittura di Ancellotti aiuta ad intenderli, a renderci ancora degni di loro, a viverli, seppur nel ricordo, come l’approdo a un’isola lontana, forse irraggiungibile, ma nella quale avremmo voluto restare per tutta la vita. Ma per avere il bene di entrare in rapporto con la voce meravigliosamente generosa e innocente di Ancellotti, forse bisognerebbe essere come lui. Bisognerebbe cambiare tutta la propria vita. Ma è tardi, è impossibile. Gli si renda grazie di attendere ogni giorno che, un poco anche per noi si alzino i colori di una verità semplice come fosse la cosa più bella e più giusta sulla terra
”. Gian Maria Erbesato

Fa vedere grandi le piccole cose
Lo svolgimento quasi religioso della vita che si perpetua nonostante tutto. Un’esigenza profonda dello spirito continua, con i suoi colori, a parlare al cuore degli uomini con la tenera dolcezza della terra padana, con la sicurezza dei suoi cicli stagionali. (…)”. Domenico Pirondini

Introduzione ad un pittore della memoria contadina.
"Quadri come storie di un mondo cambiato “(…) Una cosa mi pare certa: il taciturno Ancellotti affida la parola ai suoi dipinti per inviarci un messaggio sincero (e quali sempre poeticamente compiuto) sulle ragioni nuove del rapporto uomo/natura che la civiltà industriale è giunta a mettere in pericolo. E la fa senza enfasi, con semplicità e con intensità d’accenti che trovano la loro linfa nella memoria di un mondo contadino cambiato. (…)”. Mario Cadalora, Gonzaga 1991

Ad Ancellotti
“(…) Tanta gioia, tanta freschezza, tanta luminosità, tanto sorriso e felicità di vita spira dai suoi quadri, che ci stupisce piuttosto che essi siano dipinti e non finestre aperte sui paesaggi da cui si rivelano con letizia se pur non senza un po’ di nostalgia, la visione e il ricordo. Senonché guardando, ammirando e godendo una così miracolosa festa di colori e di luce, la florida letizia della terra, la giovinezza eterna del sole e questi cieli percorsi da ventose galoppate di nubi e le creature che popolano la terra, si sente che qualcosa di essenziale ha raggiunto il pittore al vero per quanto bello, alla natura per quanto meravigliosa. (…)”. Zanerini

Cesare Ancellotti, una autentica vocazione per la pittura
“(…) I suoi dipinti parlano un linguaggio generalmente semplice e comune, con cadenze dialettali, attraversato qua e là da fremiti di poesia, da sommesse frasi melodiche. Ed è sorprendente, ma in fondo naturale, che il fluire calmo e placido di questa pittura abbia di tanto in tanto delle impennate e raggiunga vertici di trasfigurazione surreale in talune trame cromatiche di celestiale finezza e luminosità o, all’inverso, in certe atmosfere inquietanti e cupamente corrusche (…)”. Franco Pone, Modena 1991


Cesare Ancellotti è nato a Gonzaga nel 1930. A 92 anni non sottrae più , ovviamente, tempo al lavoro agricolo per dipingere. È il tempo pieno di una passione esercitata tra stalla a campi e maturata infine nel ricordo, nella sensibilità, nostalgica verso una terra che ha subito molte trasformazioni, ma che in lui rimane sempre la stessa, ad impegnarci ancora una storia importante (delle cose, delle persone, della vita, dei lavori di una civiltà che è stata quella della Corte Crocette).
Tutto cominciò in fiera, osservando gli estemporanei sui prati della “Millenaria” negli anni cinquanta. Da allora il desiderio insopprimibile di amare la campagna, gli alberi, gli animali non solo con la fatica della necessità materiale, ma anche con l’innata sensibilità della pittura. Che, evidentemente, è bastata a supplire la scuola, giorno dopo giorno, in virtù di un serio e ragionato autoapprendimento. Dopo l’esposizione pubblica nella mostra collettiva, “Tredici pittori gonzagheschi” nel maggio del 1990 all’Ex Convento di Santa Maria a Gonzaga, la sua prima personale nell’agosto del 1991 al Centro comunale polivalente di Serramazzoni di Modena e la replica nell’aprile seguente ancora a Gonzaga, successivamente è alla Galleria 2E di Suzzara. Con, la quinta mostra tematica, all’Ex convento, ed ora alla Galleria Arianna Sartori di Mantova.


Cesare Ancellotti - Ricordi del mondo contadino
Dal 3 dicembre al 15 dicembre 2022
Galleria Arianna Sartori
Mantova - Via Ippolito Nievo, 10 - Tel. 0376 324260

Orario
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30,
Domeniche e Giovedì 8 dicembre 15-30-19.00.