Astrattismo
L'Astrattismo è un'esperienza artistica nata nei primi anni del XX
secolo, in zone d'Europa lontane tra loro, dove si sviluppò senza
intenti comuni. Il termine indica quelle opere pittoriche e plastiche
che esulano dalla rappresentazione oggettiva della vita reale.
L'astrattismo nasce dalla scelta degli artisti di negare la
rappresentazione della realtà per esaltare i propri sentimenti
attraverso forme, linee e colori. Punto di riferimento fondamentale è il
testo di Wilhelm Worringer " Astrazione ed empatia", del 1908, dove
l'arte viene interpretata in base all'intenzionalità dell'artista.
La forma viene intesa come risultato dell'incontro tra uomo e mondo, in
un alternarsi di empatia, ovvero avvicinamento alla realtà, ed
astrazione, cioè il rifiuto della realtà. Con il termine "astrattismo"
vengono quindi spesso designate tutte le forme di espressione artistica
visuale non figurative, dove non vi siano appigli che consentano di
ricondurre l'immagine dipinta ad una qualsiasi rappresentazione della
realtà, nemmeno mediata dalla sensibilità dell'artista come nel caso
degli impressionisti.
Tuttavia in alcune accezioni con "astrattismo" si intende (in senso
restrittivo) solamente la ricerca della forma pura per tramite di colori
e forme geometriche, come nelle opere di Piet Mondrian, Josef Albers e
Mario Radice, mentre le altre esperienze non figurative vengono definite
con nomi propri, quali espressionismo astratto informale e simili,
infatti Kandinsky iniziò da una pittura espressionistica con
l'accentuazione del colore per passare ad una pittura completamente
astratta priva di figure riconoscibili. |