Un pò di
kitsch-letteratura-definition da www.wikipedia
"Partendo dall'analisi di Clement Greenberg, si possono trarre delle
conclusioni più generalizzate sul concetto di kitsch che bene si
adattano ai discorsi successivi. I testi di carattere kitsch sono
immediatamente comprensibili, e ciò rende la loro fruizione aperta a
tutti. La narratività estremizzata e banale delle opere del kitsch
impedisce un differente livello di interpretazione, magari più elevato:
i concetti descritti non nascondono nulla, si esauriscono in se stessi
ed anche un'analisi approfondita non ne ritroverebbe di più profondi. In
questo modo sono cancellate tutte le ambiguità, lasciando spazio
solamente ad un'espressione diretta e chiara di un concetto comunque
spesso semplice e per nulla articolato. Il messaggio è veicolato dal
produttore all'osservatore senza possibilità alcuna di errore o di
fraintendimento; colui che "crea" un testo kitsch inserisce già
nell'atto di produzione anche l'interpretazione finale, lo scopo ultimo
del messaggio stesso. Il kitsch porta quindi con sé una connotazione
fortemente sentimentale. Milan Kundera a questo proposito scrive:
«Nel regno del Kitsch impera la dittatura del cuore. I sentimenti
suscitati dal Kitsch devono essere, ovviamente, tali da poter essere
condivisi da una grande quantità di persone. Per questo il Kitsch non
può dipendere da una situazione insolita, ma è collegato invece alle
immagini fondamentali che le persone hanno inculcate nella memoria. …un
mondo dove la merda è negata e dove tutti si comportano come se non
esistesse. Questo ideale estetico si chiama Kitsch. […] Il Kitsch
elimina dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è
essenzialmente inaccettabile.[2]»
L'interpretazione non solo non trova nelle "opere" altro significato da
quello subito visibile, ma non vi trova nemmeno la necessità di essere
espressa. Ed ancora, non soltanto il significato è quello che appare, ma
si compie un passo ulteriore, che consiste nell'annientamento del
bisogno di uno sguardo critico.
Pure le liriche di Guido Gozzano sono descrittive (ironicamente)
di un certo ambiente piccolo borghese in cui abbondano oggetti kitsch («le
buone cose di pessimo gusto»): si veda la descrizione del salotto
all'inizio de L'amica di nonna Speranza." |