Parliamo di Arte

Testo di Valentina Morisano


Nell’ antica Grecia l’arte aveva un elevato fine paideutico: oltre ad essere strettamente connessa alla vita sociale e politica della polis, produceva una purificazione spirituale dell’uomo attraverso quel processo che Aristotele chiama catarsi. Gli intrecci tragici pervasi a volte da un profondo senso di angoscia coinvolgevano in prima persona il cittadino greco che si recava a teatro e tutt’ora producono effetti simili in chi legge tali opere.
Nel corso del tempo l’arte è stata intesa ed interpretata in svariati modi, restando sempre espressione di una realtà storica ben definita.

Ma cosa intendiamo esattamente con il termine arte ?
Molti uomini presenti e passati hanno cercato di dare una risposta a questa domanda ma analizzando le loro riflessioni, ci si accorge del fatto che il concetto dell’arte è mutevole, varia probabilmente con gli usi e costumi di ogni epoca.
Platone per esempio considerava l’arte come imitazione di una imitazione e pertanto dannosa poiché attraendo verso l’oggetto artistico, allontana l’anima dal vero, cioè dall’idea.

È evidente che se Platone avesse mai potuto ammirare quadri come l’Urlo di Munch o una qualsiasi opera di Marcello Mascherini non avrebe sicuramente parlato dell’arte esclusivamente come mimesi della realtà.
Anche Aristotele concepiva l’arte in termini di mimesi, seppur portatrice di un insegnamento e fautrice del processo catartico, tuttavia già nell’Ellenismo, dopo numerosi sconvolgimenti politici e sociali, si incominciò a parlare del concetto di “Arte per Arte”, l’arte fine a se stessa, senza alcuna funzione educativa.

Nel corso dei secoli l’arte è stata più volte utilizzata come strumento attraverso il quale esaltare sovrani al potere, imperi, classi religiose, sostenere ideologie di parte,creare il consenso popolare. L’arte è stata intesa anche come ricerca della bellezza estetica e della perfezione armonica (basti pensare alle opere di illustri artisti quali il Canova o David).
C’è stato anche chi che, come Shopenhauer, demoralizzato dal profilarsi di una società sempre più inumana animata dall’etica del profitto, ha considerato l’arte come l’unico mezzo per sfuggire al dolore insito nella realtà o chi che, come Benedetto Croce, ha inteso l’arte più che altro come un’ “intuizione lirica”che parte da un sentimento e si concretizza successivamente in un’immagine.

Ma è durante il periodo dell’industrializzazione e della formazione della classe capitalista che il concetto d’arte intraprende vie probabilmente più attuali e confacenti all’odierna idea di arte. L’arte assume infatti un duplice significato: se da una pare alcuni intendono ancora l’arte come una via di fuga dalla realtà degradata o come manifesto di una rivolta antiborghese, altri attuano la cosiddetta “smitizzazione” del prodotto artistico, scorgendo nell’arte una possibile e vincente espressione della tecnica. Ed è proprio quest’ultimo modo di intendere l’arte che verrà ripreso ed ampliato durante il Novecento con il profilarsi delle “Avanguardie Storiche” e quindi movimenti artistici come il Cubismo, il Futurismo, l’Astrattismo, il Dadaismo etc.

In questi anni viene infatti ripreso il concetto di arte come rappresentazione di una idea. Pablo Picasso sosteneva che “l’arte e la menzogna che ci consente di comprendere la verità”: non è l’oggetto artistico ad esprimere un valore concettuale, eppure attraverso d’esso l’idea si mostra e si concretizza.
Tutti questi differenziati modi di intendere l’arte, seppur determinati dalle influenze storico – culturali e sociali del periodo in cui vengono elaborate, confermano il fatto che l’arte non sia un qualcosa che si possa in alcun modo racchiudere in un concetto rigido, poiché espressione di un sentimento, non necessariamente bello, che pur sempre rimane espressione di una individualità. L’arte è infatti strettamente connessa al vissuto dell’artista, il quale basandosi sulla sua esperienza riesce a trasmettere un messaggio attraverso la sua opera. Anche Mascherini, fece della sua produzione artistica il riflesso della sua esperienza umana. Egli stesso scriverà infatti che “l’arte non è un prodotto dell’educazione, ma una vergine potenza spirituale tesa a riconoscere e a definire sempre più il mistero che fa muovere e vivere l’Universo; essa perciò non sarà mai una scienza e non potrà mai essere legata ad una legge che definisca l’assolutamente certo. A queste convinzioni sono giunto attraverso esperienze i cui segni sono riconoscibili nella mia produzione, poiché per l'arte come per la vita è necessario che l’esperienza sia propria e mai derivata. Per comprendere l’esperienza nel suo contenuto universale è necessario viverla in sofferenza propria”. In tutta l’opera di Mascherini infatti le forme sembrano andare al di là dell’immagine in sé e tradurre in un linguaggio artistico quasi surreale particolari stati d’animo. Sembra in alcune opere (come nella “Catarsi”) che la gravitas della materia comunichi direttamente con chi osserva l’opera.

Durante tutto il processo storico che ha portato sino ai nostri giorni, l’arte è stata protagonista della vita sociale ed intima dell’uomo e continua ad esserlo oggi nel ventunesimo secolo.

Oggi l’arte ha più che mai una fortissima implicazione sociale e culturale. L’utilizzo dei mezzi di comunicazione e dei mass media ha senz’altro contribuito ad una notevole diffusione delle opere artistiche e questo ha sicuramente accresciuto l’interesse di tutti noi nei confronti dell’arte. Mostre d’arte, spettacoli e concerti certamente danno un decisivo incremento al livello culturale della popolazione. Tuttavia è in campo sociale che l’arte acquista un valore più che mai nobile:in nome dell’arte intere popolazioni si uniscono,in nome dell’arte le differenze sociali e religiose si appianano, in nome dell’arte gli spietati interessi economici si affievoliscono. Grandi meriti in questo campo si devono attribuire alla musica; Shopenhauer considerava la musica come un qualcosa che è in diretto contatto con i sentimenti umani e usando le sue stesse parole la musica è ciò “che ci rivela l’essenza intima del mondo, si fa interprete della saggezza più profonda in una lingua che essa stessa non comprende”. Ed è forse per questo che la musica ha un così grande potere attrattivo sull’uomo ed arriva là dove eminenti uomini politici non sono riusciti ad arrivare. Spesso cantanti di etnie in guerra cantano pacificamente insieme, pianisti israeliani duettano insieme a pianisti ebrei…….la vera musica racchiude in se messaggi di pace e di speranza .

La musica e l’arte in genere occupano un posto di significativa importanza nella vita di tutti quanti noi: ognuno di noi guardando un quadro può emozionarsi al suo cospetto e riflettere sulla sua esistenza; ognuno di noi ha una canzone che ascolta nei momenti di sconforto o nei momenti felici; ognuno di noi si rivede nel protagonista di un libro o si lascia trasportare dalle note di una melodia ……l’arte è percettibile anche in queste piccole cose perché l’uomo in un’opera d’arte ritrova se stesso.

L’arte è l’espressione più elevata dell’umanità (humanitas); l’arte è ciò che differenzia l’uomo dall’animale e da qualsiasi altro essere inanimato. L’arte sembra nascere ed identificarsi con la nascita dell’uomo. E che dire allora se un giorno l’arte cessasse di esistere? Probabilmente a quel punto anche l'uomo cesserebbe di esistere. -

 

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Ultimo aggiornamento:  13-10-22